Intervista a Marco Nizzoli a cura di Youthless fanzine
Quali erano i fumetti che leggevi da piccolo? Da cosa sei stato maggiormente influenzato a livello fumettistico?
Ho frequentato il corso triennale di Illustrazione post diploma dell’Istituto Europeo di Milano.
Emozionato sicuramente e molto orgoglioso di aver raggiunto grazie alla mia caparbietà un obbiettivo che avevo da quando avevo 11-12 anni. Essendo molto giovane (18 anni), l’ho vissuto come l’inizio di un percorso, infatti, dopo due anni mi ero stancato e così Max Bunker mi diede la possibilità di creare graficamente il suo nuovo personaggio Angel Dark.
E’ un’esperienza che mi sta dando molte soddisfazioni, ho iniziato come sfida con me stesso, perché per me era una cosa completamente nuova; essere in contatto con tante persone è molto stimolante e paradossalmente mi serve molto per crescere professionalmente e per trovare nuovi stimoli.
Non so se la graphic novel abbia sdoganato il fumetto, qualunque cosa va bene se il risultato è il suo sdoganamento ma la parola Graphic Novel vuol dire tutto e niente e già nei primi anni 70 c’erano autori come Will Eisner che trattavano tematiche e avevano un tipo di narrazione alternative al fumetto tradizionale, insomma, non si è inventato niente. Io poi molto spesso preferisco una storia di Dylan Dog alle pippe di certi autori che francamente sono solo autoreferenziali.