Continua la chiacchierata con Davide iniziata qualche lunedì fa…
– J.K. Rowling ha
appena pubblicato “Il seggio vacante” (mai titolo fu più azzeccato in
Italia). Ha dimostrato di saper scrivere un genere completamente diverso e per
un pubblico cresciuto. Dopo tantissimi libri per piccoli, ti cimenterai mai con
un romanzo per “grandi”?
Intendi un romanzo per adulti? Ne ho scritto uno, in
italiano, ma nessuno lo vuole!
Ho anche diversi soggetti da sviluppare da
parte, ma nessuno vuole nemmeno quelli. Idem per i racconti, ne ho scritti
centinaia. Dovrei trovare il tempo di tradurre tutto in francese. Prima o poi
lo farò.
italiano, ma nessuno lo vuole!
Ho anche diversi soggetti da sviluppare da
parte, ma nessuno vuole nemmeno quelli. Idem per i racconti, ne ho scritti
centinaia. Dovrei trovare il tempo di tradurre tutto in francese. Prima o poi
lo farò.
In Francia dopo l’estate esco, come ti dicevo, con il mio
primo roman de poche, per un pubblico
pre-adolescente. Ho già diversi titoli in mente e penso di proseguire su questa
nuova strada.
primo roman de poche, per un pubblico
pre-adolescente. Ho già diversi titoli in mente e penso di proseguire su questa
nuova strada.
-Come immagini il
prossimo PICNIC?
prossimo PICNIC?
Tre porcellini andarono al Picnic! Il primo mangiò troppi
sandwich al formaggio e si addormentò sul prato. Il secondo si fece fare un
disegno poi, dopo un po’, se ne fece fare un altro.
sandwich al formaggio e si addormentò sul prato. Il secondo si fece fare un
disegno poi, dopo un po’, se ne fece fare un altro.
Il terzo incontrò un amico che non vedeva da tempo, e si
dimenticò degli altri due.
dimenticò degli altri due.
-Quando hai
cominciato a scrivere libri per bambini pensavi che saresti arrivato a
pubblicarne così tanti? Ma quanti sono in tutto? Dove li tieni? (immagino uno
scaffale enorme con tutte le traduzioni italiane e straniere…)
cominciato a scrivere libri per bambini pensavi che saresti arrivato a
pubblicarne così tanti? Ma quanti sono in tutto? Dove li tieni? (immagino uno
scaffale enorme con tutte le traduzioni italiane e straniere…)
No, credo di no. Come sai io in principio volevo fare solo
fumetti. I libri per bambini sono stati
un incidente di percorso che mi ha preso un po’ la mano. Libri ne ho
pubblicati una cinquantina, compresi gli album BD che ormai sono una dozzina.
Mi piacerebbe tenerli tutti vicini, in una specie di libreria-monolito del mio
lavoro, ma poi per ragioni logistiche non è così. Delle edizioni straniere ho
la maggior parte delle copie ma non tutte perché alle volte gli editori si
dimenticano di spedirle oppure si perdono. Pensa: non ho mai avuto l’edizione
italiana di Moi, j’attends.
fumetti. I libri per bambini sono stati
un incidente di percorso che mi ha preso un po’ la mano. Libri ne ho
pubblicati una cinquantina, compresi gli album BD che ormai sono una dozzina.
Mi piacerebbe tenerli tutti vicini, in una specie di libreria-monolito del mio
lavoro, ma poi per ragioni logistiche non è così. Delle edizioni straniere ho
la maggior parte delle copie ma non tutte perché alle volte gli editori si
dimenticano di spedirle oppure si perdono. Pensa: non ho mai avuto l’edizione
italiana di Moi, j’attends.
– Secondo te, un
giovane illustratore/fumettista/autore cosa dovrebbe fare per veder pubblicati
i propri lavori?
giovane illustratore/fumettista/autore cosa dovrebbe fare per veder pubblicati
i propri lavori?
Credo che alla base si debba avere qualcosa da vendere: un
buon book, buone storie, capacità tecnica e professionalità. Poi occorre
pazienza e costanza: gli editori spesso non rispondono nemmeno alle mail.
Bisogna fare dei progetti, spedirli e mentre si aspetta la risposta (che nella
maggior parte dei casi sarà un no) fare altri progetti.
buon book, buone storie, capacità tecnica e professionalità. Poi occorre
pazienza e costanza: gli editori spesso non rispondono nemmeno alle mail.
Bisogna fare dei progetti, spedirli e mentre si aspetta la risposta (che nella
maggior parte dei casi sarà un no) fare altri progetti.
In Francia e negli Stati Uniti è più facile essere chiamati
dalle case editrici per illustrare un libro o un fumetto, in Italia è
necessaria una maggiore intraprendenza.
Di fatto quello dell’autore o
dell’illustratore, è anche un lavoro manageriale.
dalle case editrici per illustrare un libro o un fumetto, in Italia è
necessaria una maggiore intraprendenza.
Di fatto quello dell’autore o
dell’illustratore, è anche un lavoro manageriale.